Napoleone intanto, colla sua prodigiosa attività, allestì un altro esercito. Egli ebbe un fugace lampo di buona fortuna il due di maggio 1813, vincendo Prussiani e Russi a Lutzen, ove Gustavo Adolfo aveva già vinto due battaglie nel decimosettimo secolo.
Se la temperanza fosse stata uno degli elementi dell'indole del gran guerriero, egli si sarebbe appagato de' suoi splendidi successi a Lutzen ed a Bautzen, ed avrebbe accolte le condizioni di pace, utili alla Francia, e per lui onorevoli, che dal resto dell'Europa erangli offerte. Ma con quel raggio, di cui egli ignorava la perfida fallacia, del ritorno della fortuna, rinacque nel suo animo il temerario e colpevole disegno della monarchia universale. Ricomparve per lui la nera sorte della ritirata di Russia, e quindi la buona fortuna dei popoli oppressi, o minacciati di oppressione, nel giorno 18 di ottobre 1813. Per aiuto di memoria, associate, se volete, l'idea del 18 brumale, allorchè Bonaparte si rese colpevole del famigerato colpo di stato, colle date della prima e dell'ultima delle battaglie da lui perdute, cioè 18 ottobre 1813, battaglia di Lipsia, e 18 giugno 1815, battaglia di Waterloo.
Una prima battaglia di Lipsia fu combattuta il 16 di ottobre 1813, con esito incerto: la seconda, più terribile e decisiva, fu combattuta da meno di centocinquanta mila francesi contro quasi trecentomila alleati, nel giorno 18 ottobre 1813. La battaglia si chiarì perduta per Napoleone nella sera di quel giorno. L'indomani fuvvi ancora spargimento di sangue, nella ritirata dei Francesi.
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