Fu pregato di rimanere, e rimase.
Eravi da molti anni in Inghilterra un partito democratico fortemente organizzato, e con un grandissimo numero di aderenti, specialmente fra i proletarii. Si chiamavano i Cartisti, perchè domandavano una carta o statuto del Popolo. I loro capi più celebri furono Hume, Owen, O' Connor. Quest'ultimo era Irlandese, come lo era l'ancor più celebre O' Connell, il quale si limitava a domandare giustizia all'Irlanda, e la separazione amministrativa di quell'isola dall'Inghilterra. O' Connell morì nel 1847. I diritti invocati dai Cartisti in favore del popolo erano il suffragio universale, Parlamenti annui, voto segreto, retribuzione ai deputati, abolizione del censo come requisito elettorale, ed equiponderanza dei distretti elettorali.
Nel giorno 10 d'aprile 1848, i Cartisti tennero una grande adunanza popolare all'aria aperta, nel prato di Kensigton, a Londra, per andar in frotte a presentare una petizione al Parlamento. Speravano un concorso di duecentomila persone: non ne ebbero che ventimila in circa. Il governo Inglese oppose alla dimostrazione cartista la chiamata sotto le armi e radunamento di centocinquantamila cittadini, precedentemente arruolati come guardie speciali (special constables) con giuramento di tutelare l'ordine pubblico. La petizione cartista, munita di innumerevoli firme precedentemente ottenute in rotoli separati, fu di fatto portata al Parlamento con un gran numero di veicoli. Le imperfezioni dell'umana società sono tante, e si danno cosiffattamente la mano le une colle altre, che per ottenere una cosa anche giustissima è rado che basti la buona ragione, ove questa non sia fiancheggiata da qualche forza.
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