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      Gli Austriaci occuparono i terrazzi del Duomo, per poter tirare da quell'altezza, contro gl'insorti nelle sottoposte piazze, e nella grande strada del Corso.
      Nel seguente giorno gli Austriaci occuparono anche la strada del passeggio sui bastioni, che corona tutto intero il giro della città, onde giovarsi di quell'elevata posizione contro i cittadini, e per impedire che giugnessero rinforzi all'insurrezione dalla campagna. Ma gl'insorti Milanesi si fecero più forti pel loro proprio numero, tanto più facilmente aumentato per essere quello un giorno festivo nel quale erano chiuse le officine; e rapirono agli Austriaci un cannone. Innumerevoli bandiere a tre colori sventolavano dalle finestre; suonavan le campane a stormo. Le barricate eran gremite di uomini e di fanciulli: uomini, donne e fanciulli gridavano: Viva Pio IX, viva l'Italia.
      Siamo al terzo giorno dell'insurrezione: gli Austriaci van perdendo terreno, ed abbandonano la centrale e dominante posizione del Duomo. L'occupano tosto gl'insorti, ed issano una bandiera a tre colori sopra l'altissimo pinnacolo di quel maraviglioso tempio. Il vessillo italiano visto dagli abitanti della campagna, anche a grande distanza mercè i telescopii, diffonde la lieta notizia del progresso se non della definitiva vittoria dell'insurrezione, non ostante la continuata chiusura delle porte, ed il prolungato crepitare delle fucilate, e tuonar del cannone.
      Nel quarto giorno, cioè il 21 marzo, penetra in città un messaggio di Carlo Alberto re di Piemonte, che offre ajuto al Popolo.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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