Tuttavia, in quel giorno 16 di novembre, cedendo momentaneamente alla violenza del torrente popolare, Pio IX affidò il ministero a Giuseppe Galletti, nome assai popolare; ma divisò sin d'allora d'allontanarsi da Roma.
Cadevano le foglie autunnali nel giardino del Quirinale; tramontava il sole del 24 novembre 1848, mentre Pio IX, vestito da semplice sacerdote, fuggì per una porta laterale del palazzo Quirinale. Per notar qui uno dei moltissimi rapporti cronologici che legano la storia antica alla moderna, rapporti forse d'origine misteriosa, ma certamente utili alla memoria, dirò che, mediante il calcolo di un'ecclissi di luna mentovata da Plutarco nella vita di Romolo, si rileva che il giorno della fuga di Pio IX fu il ventesimo sesto anniversario del 21 aprile secondo il calendario albano, dell'anno 753 avanti l'Era volgare, il quale, ridotto al calendario attuale, trovasi essere stato il 24 novembre 3248 dell'Era Adamitica o massonica, nel quale il giovine Romolo poscia chiamato Quirino, fondò la città di Roma.
ANNO 1849
Repubblica romana.
Nel giorno 21 gennajo si fecero, per suffragio universale di tutti i maschi di non minore età che 21 anni compiti, ed a scrutinio di lista per provincie, le elezioni per un'Assemblea Costituente in tutto lo Stato romano. Erano eleggibili tutti i cittadini di venticinque anni compiuti. La mia nativa provincia di Bologna, la quale era la prima per popolazione in tutto lo Stato, nominò 24 rappresentanti del popolo, ossia deputati: dei quali, per numero di voti ottenuti, Carlo Rusconi, che divenne poi ministro della Repubblica, fu il primo, io il secondo, Carlo Berti Pichat il terzo, Rodolfo Audinot il quarto.
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