Fuggirono i Francesi ed il casino fu da noi ripreso.
Per qualche tempo i Francesi ci bersagliarono da lontano, di fronte, a destra ed a sinistra, colle artiglierie e colle lor armi di precisione. S'incrociavano i lor projettili fischiando per le due aperte gallerie al pian terreno che davano il nome al casino o palazzo dei Quattro Venti; ma i nostri tenevan fermo. Andai a visitare altre posizioni, e cosė mi fu risparmiata la vista mortificante della scena che ivi un po' pių tardi ebbe luogo. Tornarono i Francesi all'assalto con maggior impeto di prima, ed in assai maggior numero. Non eran presenti, come dianzi, nč Garibaldi, nč Masini; ed i nostri fuggirono. Un tentativo di ricuperare i Quattro Venti fu fatto da Angelo Masini. A piedi, questa volta, egli camminava davanti agli altri salendo l'erto viale di fronte al casino, ma una palla mortale lo colpė nel petto. Egli cadde per non pių rialzarsi, ed i suoi compagni fuggirono indietro verso la porta della cittā. L'esanime salma di quel valoroso giacque insepolta nel viale dov'egli era caduto, per tutto il tempo dell'assedio, perchč la posizione era spazzata dai projettili nostri e dei nemici per siffatto modo che nessuno pių osava di avventurarvisi.
Continuarono i Francesi per diciotto giorni i lor lavori d'approccio stringendosi a mano a mano sempre pių davvicino alle mura, e tirando contro di noi coi fucili e colle grosse artiglierie. I nostri rispondevano con simili armi non solo dalle mura della cittā, ma ancora da due esterne posizioni: quella del Vascello, tenuta dal Medici coi suoi Lombardi davanti a Porta San Pancrazio, di fianco ai Quattro Venti; e l'altra dei Monti Parioli, tenuta dal Berti Pichat co' suoi Bolognesi, fuori di Porta del Popolo, contro l'estrema sinistra dei Francesi, che occupava Ponte Molle.
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