La costituzione della Repubblica Francese era stata violata colla spedizione di Roma. Luigi Napoleone Bonaparte, presidente della Repubblica, aveva promosso quell'iniqua intrapresa per rendersi amico il clero, e spianarsi la via all'impero. Nel giorno 2 dicembre 1851, non solo egli violò, ma distrusse la costituzione da lui giurata, col suo colpo di Stato, di trista fama. Fece arrestare nella notte, i capi del partito popolare ed un gran numero di deputati. Nel mattino un suo decreto affisso ai muri dichiarava sciolta l'Assemblea, e convocati i comizii per istabilire una nuova costituzione.
Una parte della popolazione di Parigi insorse nel giorno 4 di dicembre per difendere la libertà e la legge, ma fu schiacciata. È dovere dello storico il riferire le verità importanti, anche dove a lui o ad altri dispiacciano. Ora l'usurpazione consumata da Luigi Napoleone è un fatto ben doloroso per gli amici delle istituzioni liberali; ma un altro fatto più doloroso ancora, ed umiliante, è questo: che un plebiscito di sette milioni e mezzo di suffragi, nei giorni 20 e 21 dicembre, a grande maggioranza assolse indirettamente il delitto dell'usurpatore, conferendogli direttamente la presidenza per dieci anni, ed il potere costituente. La nuova costituzione, da lui a suo beneplacito formulata, fa promulgata il 14 di gennajo 1852. In seguito ad un nuovo plebiscito il dittatore assunse nel giorno 2 dicembre 1852, il nome ed il titolo di Napoleone III imperatore dei Francesi.
Fu un delitto il colpo di Stato di Napoleone I nel 18 di Brumale, un altro delitto il colpo di stato di Napoleone III nel 2 dicembre 1851. Un delitto non ne legittima un altro.
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