Quell'odio era a lui ispirato da ragioni politiche generali, e dalle rimembranze domestiche del ripudio dato alla sua avola materna Giuseppina. Onde apparecchiare dalla lontana l'alleanza fra la Francia e l'Italia contro l'Austria, Napoleone III offerse al Piemonte una propizia occasione di guadagnarsi un onore non molto dispendioso nella guerra di Crimea.
Sotto il pretesto d'una gara di monaci per la custodia del santo sepolcro a Gerusalemme, ma in realtà per la speranza d'impadronirsi di Costantinopoli, Nicolò imperatore di Russia dichiarò la guerra contro la Porta Ottomana. Temendo che la preponderanza Russa divenisse pericolosa per l'Europa, qual ella sarebbe divenuta col possesso del Bosforo, la Francia e l'Inghilterra strinsero alleanza, fra loro e colla Turchia, contro la Russia. Le flotte delle tre potenze alleate si riunirono nel giorno 8 di settembre 1854. Addì 14 settembre i tre eserciti alleati sbarcarono nell'antica Tauride, ossia in Crimea, e vinsero contro i Russi la battaglia dell'Alma nel giorno 20 settembre nostro, ossia 8 settembre giuliano, o russo. Ho la noja di dover darne una ai miei lettori contemporanei, notando un pajo delle solite coincidenze cronologiche, che saranno, io spero, meglio intese ed apprezzate da coloro che verran poi: il giorno della battaglia dell'Alma fu l'anniversario di quello della battaglia di Maratona secondo lo stile giuliano, seguito dalla parte soccombente, cioè dai Russi; e l'anniversario della battaglia di Salamina secondo il calendario della parte vincitrice, vale a dire dei Francesi e degl'Inglesi.
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