Per tacito accordo si facevano dipendere dall'espugnazione di quella città le sorti della guerra, come quelle del giuoco degli scacchi dalla presa del re. I Russi ricevevano frequenti rinforzi per via di terra, attraverso all'angusto istmo di Perekop; gli alleati ne ricevevano per via di mare. Uno dei più considerevoli loro rinforzi fu quello ad essi mandato dall'Italiano Piemonte, entrato nell'alleanza nel 1855. Francesi, Inglesi e Turchi vinsero contro i Russi la battaglia di Inkermann nel giorno 5 di novembre 1854; Francesi, Inglesi, Turchi e Piemontesi insieme vinsero la battaglia di Traktir, o della Cernaja, nel giorno 16 agosto 1855.
I Piemontesi erano comandati da Alfonso Lamarmora. Lode speciale si guadagnarono nella battaglia della Cernaja i bersaglieri Piemontesi, respingendo i Russi con un fuoco vivissimo ben mantenuto. L'istituzione, e la disciplina dei veloci ed arditi bersaglieri Piemontesi, che allora formavano un sol corpo unito, persino il loro uniforme colla succinta tunica e colle pittoresche piume, sono cose dovute principalmente ad Alessandro Lamarmora, il quale morì in quella stessa campagna.
Tuttavia pel valore dei soldati Russi, e per l'abilità del loro generale del genio Todtleben, Sebastopoli prolungò la sua resistenza quasi per un anno, cioè dal giorno 23 settembre 1854 sino all'8 settembre 1855. In questo giorno, l'esercito degli alleati, comandato dal maresciallo francese Pellissier, prese d'assalto il forte di Malakoff, indi tutta la città. Così ebbe termine quella specie di gigantesca e sanguinosa partita a scacchi.
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