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      Sebastopoli fu smantellata dai vincitori, ma poi riconsegnata ai Russi nel trattato di pace che presto ne seguì. La Russia vi incorse gravi perdite d'uomini, di danari e di prestigio. Gli alleati non ne trassero alcun vantaggio materiale, ma soltanto qualche onore. Il maggior vantaggio morale venne al più piccolo dei quattro alleati, cioè al Piemonte; perchè la parte onorevole e fortunata da esso sostenuta nella guerra di Crimea rialzò grandemente lo spirito nazionale in tutte le parti dell'Italia.
      L'Italia era ancora divisa, come già in altro capitolo si disse, in molti piccoli stati, tutti governati dispoticamente, e soggetti alla straniera protezione Austriaca, eccettuato il regno costituzionale subalpino. Eran vive però in tutte le regioni italiane le aspirazioni verso la libertà, e più forte ancora era l'abborrimento del giogo straniero. Il sentimento nazionale dei moderni Italiani è principal merito nei nostri poeti. Nelle Georgiche Virgilio cantò con versi d'insuperabile bellezza e maestà le lodi dell'Italia, feconda altrice di biade, santa madre d'eroi; nel suo maggior poema, l'Eneide, egli pose a tenzone gli abitanti dell'Italia meridionale, dal Tevere allo stretto Siculo, condotti da Turno, contro quelli dell'Italia settentrionale, dal Tevere sino alle Alpi, capitanati da Enea: ma fece predire per bocca di Giunone, poi confermare per decreto di Giove, che, terminata la guerra, le due grandi divisioni italiche stringerebbero fra loro un'eterna alleanza, e formerebbero una sola gente.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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