Tanto erroneo era questo concetto politico, quanto la frase geografica dalle Alpi all'Adriatico; ma gl'Italiani, più forti nel buon senso che nelle cognizioni di Geografia classica, all'impraticabile concetto Napoleonico ne han sostituito un altro più ragionevole e giusto: libera ed unita Italia, dalla cresta delle Alpi, alle spiaggie meridionali della Sicilia.
Il Po, massimo dei fiumi italiani, nasce piccolo sul fianco orientale del Monteviso, che è l'ultima e più alta cima delle Alpi marittime, ma se ne va al mare Adriatico ingrossandosi sempre per via, mercè un gran numero di tributarii, e principalmente di sette che riceve alla sua destra, e di altri sette che riceve dalle Alpi alla sua sinistra, assai più doviziosi che i primi per copia di acque perenni. I maggiori sette suoi influenti destri sono dapprima la Stura, che discende dalle Alpi marittime; indi il Tanaro, e la Scrivia, che mettono in Po vicino ad Alessandria; la Trebbia che sbocca vicino a Piacenza; poi il Taro di cui la foce è presso Parma; la Secchia che passa vicino a Modena; ed ultimo il Panaro che mette in Po presso il Bondeno nella provincia di Ferrara. Questi ultimi sei fiumi nascono tutti nell'Apennino. Dall'altra sponda il Po riceve dapprima la Dora Riparia, la quale fu detta in antico Duria minor, e discende dalle Alpi Cozie, principalmente dal Moncenisio; indi la Dora Baltea, la quale discende dal più alto monte delle Alpi Graje, anzi di tutte le Alpi, e dell'Europa intera, cioè dal Monte Bianco. Perciò la Dora Baltea è molto più grande che la sua sorella Ripuaria, e fu dagli antichi giustamente chiamata Duria major.
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