Al cessare peṛ della tempesta gli Austriaci erano scossi ma non ancora scacciati dalle loro forti posizioni. La brigata Aosta e la brigata Pinerolo si disposero ad attaccare la cascina Contracania. Il colonnello Ricotti, di stato maggiore, concentṛ contro la Contracania diciotto pezzi di artiglieria. Il general Cerale, dice il rapporto ufficiale, benchè fosse ferito, riesć, coll'ajuto anche di altri reggimenti, a prendere la Contracania. Ricotti condusse l'artiglieria sull'altipiano di San Martino, e fece avanzare i celebri cavalleggieri del Monferrato. Tutti i comandanti di corpo portaron avanti a suon di trombe e di tamburi i distaccamenti che incontravano; sicchè in breve la posizione fu occupata con sufficiente forza contro ogni tentativo del nemico.
Padroni definitivi del vertice del monte San Martino, gl'Italiani discesero dall'altra parte, perseguitando ora col cannone, ora con nuove cariche dei bravi cavalleggeri del Monferrato, gli Austriaci che si ritiravano a Pozzolengo ed alle rive del Mincio. Tramontava il Sole, e durava ancora il trarre degl'Italiani contro il retroguardo nemico. Gli estremi colpi furono sparati alle nove. Mollard prese cinque cannoni, Cucchiari ne prese tre.
Vittoria intera spettava agl'Italiani, ma a caro prezzo comprata. Secondo il computo dello stato maggiore, il numero dei soldati dell'esercito Piemontese uccisi, feriti, o dispersi in quella giornata fu 5521. Grave pur fu il prezzo pagato dai Francesi per la lor vittoria: approssimativamente dodici mila uomini.
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