Intanto il gruppo delle circostanze che sto per indicare, in relazione alla battaglia del 24 giugno, sesto mese, dell'anno 1859, non è che un piccolo, piccolissimo saggio del vasto e ben ordinato sistema delle coincidenze prodigiose che si verificano fra le date di tutti i grandi avvenimenti storici. I piccoli fatti dipendono in gran parte dal nostro libero arbitrio: i più grandi sono in mano di Dio.
Ognuno può facilmente leggere nella Bibbia i due brevi capitoli della profezia di Aggeo. Il profeta Aggeo scrisse queste precise parole:
«Nel secondo anno di Dario re, nel sesto mese, venne la voce del Signore ad Aggeo profeta. Il popolo lavorò nella casa del Dio degli eserciti, nel ventesimo quarto giorno del sesto mese.»
«Così dice il Signore degli eserciti: attendete un poco, ed io scuoterò le nazioni, e verrà il Desiderato delle genti. Nel ventesimo quarto giorno del nono mese, venne la voce del Signore per bocca di Aggeo profeta, e disse: pensate al giorno ventesimo quarto. E di nuovo venne la voce del Signore, nel giorno ventiquattro del mese, dicendo: io metterò sossopra i cieli e la terra. Io ridurrò in polvere il trono dei regni e la tracotanza degli stranieri; e rovescierò i cocchi e coloro che vi stan sopra.»
Notate il numero ventiquattro adoperato quattro volte, il sesto mese due volte, e le parole applicabili all'uragano del 24 giugno e alla fuga dell'imperatore d'Austria. Il numero 24 tanto ripetuto da Aggeo, con inculcare ben anco premurosamente di fare ad esso attenzione, preludeva non solo al 24 giugno 1859, ma ad altre importanti date della storia antica e moderna.
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