Al suono della campana della Gancia scoppiò un principio di insurrezione presso Palermo, contro l'abborrito governo del re di Napoli. Bisognava volare in ajuto agl'insorti. Garibaldi salpò da Quarto, presso Genova, nel giorno 5 di maggio 1860, anniversario del principio della rivoluzione francese del 1789. Seco conduceva mille ed ottanta valorosi, i quali acquistaronsi nella storia il breve ed immortal nome dei Mille.
Il re di Napoli Francesco II, succeduto a Ferdinando II, suo padre, aveva un esercito di centomila uomini, egregiamente armati ed a lui bene affetti. Le comuni arti di guerra non bastavano a mille uomini per conquiderne centomila. La possibilità, la speranza della vittoria dipendeva dal poter vibrare una rapida serie di colpi audaci, ma così bene assestati da ottenere una altrettanto rapida serie di vittorie, incominciando dal poco per giungere al molto, ed infine aver il tutto, a forza di aumentare a grado a grado ed ingigantire il prestigio dei volontari agli occhi loro proprii, per accrescere il loro coraggio; agli occhi del pubblico per estendere l'insurrezione nell'isola di Sicilia, ed ottener numerose reclute dalla terraferma; agli occhi dei nemici per isgomentarli prima ed infine annientarli; ovvero, ciò che era più desiderabile, e ciò che di fatto avvenne in gran parte, convertirli, da ciechi istrumenti della tirannide, in militi della patria e della libertà.
La Sicilia era la provincia più lontana da Napoli fra i dominii del Borbone. Essa era al medesimo tempo la più malcontenta, ed eravi già scoppiata, come dissi, l'insurrezione.
| |
Gancia Palermo Napoli Quarto Genova Mille Napoli Francesco II Ferdinando II Sicilia Sicilia Napoli Borbone
|