Il primato militare e politico appartenne poscia all'Arabia sotto Maometto e suoi successori; indi alla Francia sotto Carlomagno; poi di nuovo a delle popolazioni Asiatiche, cioè ai Mongolli sotto Gengiskan, ai Tartari sotto Tamerlano, ai Turchi sotto Maometto II; dopo di che il primato mondiale, o per lo meno sul vecchio continente, non ha cessato di appartenere ad uno o ad altro paese di Europa, cioè agli Spagnuoli sotto Carlo V; ai Francesi sotto Luigi XIV, sotto la Repubblica del 1792, e sotto i due Napoleoni; ed ora se lo contrastano Inghilterra, Germania e Francia.
La popolazione dell'Africa e dell'Asia è rimasta presso a poco stazionaria da alcuni secoli in qua, quella dell'Europa si è incirca raddoppiata in cento anni; molto più rapidamente ancora sono cresciute le popolazioni dell'America e dell'Australia.
Quella degli Stati Uniti d'America era due milioni e settecento mila alla loro origine nel 1776; al presente è venti volte più grande, oltrepassando i cinquanta milioni. Ricorderò ora brevemente la terribile guerra civile, o di separazione, che desolò gli Stati Uniti per quattro anni, e prima indicherò l'origine di quella guerra.
Si dice che il buon vescovo Las Casas, impietosito dei duri lavori ai quali l'avidità Europea condannava gli indigeni Americani nelle miniere dell'argento, e nelle piantagioni di zucchero e di caffè, suggerì il trasposto di liberi lavoratori Africani, supponendoli egualmente avvezzi ad un clima ardente, ma più robusti. Non è provato che il Las Casas facesse veramente tal proposta; se la fece, il suo umano intento andò stranamente deluso.
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