Le truppe federali, colla connivenza, da potersi ancora chiamare tradimento, del presidente Buchanan, furono espulse dal forte Sumter, e da tutte le altre posizioni militari al sud del Potomac.
La separazione fu audacemente ed apertamente proclamata, e si inaugurò una nuova confederazione, sotto un nome duro di suono, come brutto di significato, cioè Secessia, pronunciata in inglese Sissescia, dalla parola latina secessio, dividersi. Presidente dei separatisti fu Jefferson Davis; i loro più abili generali Lee, Johnston e Beauregard. Il legittimo presidente degli Stati Uniti, e quindi il capo degli Unionisti, o federali, era Abramo Lincoln; i loro più abili generali subalterni furono Sheridan, Sherman, Meade, Butler; ed i successivi generali in capo Mac-Clellan, Halleck, infine Ulisse Grant, più abile e più fortunato di tutti. Quasi tutti questi generali, e molti degli altri uffiziali, che combattevano gli uni contro gli altri in quella gigantesca guerra civile, erano stati amici ed ancora condiscepoli nelle scuole militari.
I separatisti si erano preparati di lunga mano alla ribellione, anche prima del 1860. Mi rammento io di aver sentito, sin dal 1852, a Nuova York, in una discussione fra un meridionale e varii settentrionali intorno alla schiavitù, che questi volevano abolita e quegli conservata, il meridionale pronunciare le minacciose parole: we are ready: noi siamo pronti. I separatisti vinsero la prima grande battaglia a Bull's run (corsa del toro) nel giorno 21 di luglio 1861. Altre vittorie essi ottennero ancora in seguito; e persino si avvicinarono minacciosi alla capitale dell'Unione, Washington.
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