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      Prima di quella breve ma grossa guerra fra la Prussia e l'Austria, ve ne fu una, fatta da queste due grandi potenze riunite, contro la piccola Danimarca. Si vollero rapire, a questa piccola ma colta e valorosa nazione, le due di lei provincie meridionali: lo Sleswig e l'Holstein. Nello Holstein che è più vicino alla Germania, gli abitanti di stirpe e lingua tedeschi sono in maggior numero che i Danesi; ma prevale la proporzione inversa nello Sleswig. Se si fossero consultati separatamente gli abitanti delle due provincie, la più meridionale avrebbe probabilmente prescelto di riunirsi alla Germania; l'altra di rimanersi colla Danimarca. Fu applicato il vecchio metodo della violenza, e non il nuovo dei plebisciti, di cui aveva dato un lodevole esempio l'Italia. I due eserciti d'Austria e di Prussia schiacciarono il piccolo esercito Danese, e tutte e due le contestate provincie furono divelte dalla Danimarca.
      Ma, come di frequente suol intervenire, i due rapitori furono discordi nello spartirsi la preda. Ciò diede origine o pretesto alla guerra che la Prussia mosse contro dell'Austria. Della quale però il più vero e principal motivo fu l'aspirar della Prussia all'egemonia, ossia al primato della Germania.
      Secondo la bolla d'oro del 1356, i sette elettori, o sette principi che eleggevano l'imperatore, erano tre ecclesiastici e quattro secolari; cioè i tre arcivescovi di Magonza di Treveri e di Colonia, ed i quattro duchi del Palatinato, del Brandeburgo, della Sassonia, e della Baviera.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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