Gli austriaci ed i loro alleati della Confederazione Germanica, tutti uniti sotto il comando di Benedek, erano in numero di 250,000 uomini, ed affrettavasi in loro rinforzo, a poche marcie di distanza, l'esercito dell'arciduca Carlo, vincitore di Custoza.
L'esercito prussiano era composto di tre armate, le quali avevano, fra tutte e tre, 268,000 uomini; ma a Sadowa, dapprincipio, non ve n'era che una. Il maresciallo de Moltke, capo di Stato maggiore, notò che la posizione dei prussiani era critica se alle tre armate non veniva fatto di riunirsi. Infatti a mezzogiorno i prussiani erano in ritirata e gli austriaci sembravano aver sicura la vittoria. Ma la Prussia ebbe a Sadowa la stessa fortuna che aveva avuto a Waterloo, del suo proprio rinforzo giunto in tempo. Ad un'ora pomeridiana arrivò sul campo di Sadowa la sua seconda armata; quella detta della Slesia. Gli austriaci furono attaccati di fronte dall'armata dell'Elba, di fianco da quella della Slesia. Terribile fu segnatamente lo scontro delle due opposte cavallerie; decisivo l'attacco operato dall'artiglieria Prussiana contro le alture occupate dall'artiglieria austriaca. L'intero esercito austriaco fu sbaragliato. Perdette trentacinque mila uomini fra morti, feriti, ed annegati nel fiume Elba, oltre quaranta mila prigionieri e duecento cannoni.
Il fucile ad ago e a retrocarica, inventato dal farmacista Dreyse, fece buona prova a vantaggio dei prussiani. Non è vero però che la loro vittoria fosse specialmente dovuta al fucile ad ago.
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