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      Contro di noi stavano sedici mila Austriaci dell'esercito regolare ottimamente armati con fucili rigati da lungo tiro e con abbondante artiglieria. Loro comandante era il generale Kouhn. Ai militi regolari si aggiungevano i volontarii di Vienna, e molti volontarii pure del Tirolo Tedesco, sventuratamente ancora alcuni del Tirolo Italiano: tutti valenti tiratori di carabina.
      Gli Austriaci avevano inoltre una flottiglia di sei vapori di guerra sul lago di Garda. Queste piccole navi da guerra recarono molestie e qualche piccolo danno all'esercito Garibaldino, mentre marciavamo sulla sponda destra del lago, e mentre per pochi giorni stanziammo a Salò e nei contorni. Ma la campagna Garibaldina attiva fu aperta da un combattimento relativamente importante di avanguardia nel giorno 3 di luglio, nel quale pure avvenne, al di là delle Alpi, una battaglia assai più grande, cioè la battaglia decisiva di tutta quella guerra, a Sadowa, della quale abbiam già veduto una succinta descrizione. Il combattimento Garibaldino di quel giorno fu sostenuto da due reggimenti nostri, condotti dal colonnello Corte, e da una batteria da montagna, colla presenza del general Garibaldi, a Monte Suello sulla destra del lago d'Idro. Abbastanza gravi furon le perdite da ambo i lati. Garibaldi stesso vi fu ferito in una gamba. L'esito parve dapprima indeciso, perchè ambedue le parti contendenti riposarono sul campo di battaglia: ma l'indomani 4 luglio la vittoria si chiarì per noi, avendo gli Austriaci abbandonato la posizione.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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