Tutti attorno a lui erano costernati od indignati; ma egli tranquillamente disse: Sono soldato; ubbidisco.
Il cordoglio pei disastri di Custoza e di Lissa, in un collo sdegno per l'abbandono del Tirolo italiano, imposto a Garibaldi, e le mene di un partito autonomista, fecero prorompere a Palermo un serio movimento, al quale si credette opportuno di dare una forma repubblicana. Garibaldi fu pregato di andare ad assumerne la direzione. Egli rifiutò, affermandosi sempre pronto a combattere lo straniero, ma non il governo nazionale. Non voglio, aggiunse, imitare i pronunciamenti dei generali Spagnuoli. - Ma è per causa di libertà, gli dissero. - Ed egli: se oggi io facessi un pronunciamento per la libertà, domani potrebbe altri farne uno pel dispotismo.
Per altro le conseguenze politiche della sconfitta che gl'Italiani ebbero dall'Austria, e di quella che gli Austriaci ebbero dalla Prussia, furono umilianti bensì ma non disastrose pei vinti. L'Austria, per l'effetto politico delle vittorie Prussiane, fu esclusa dalla presidenza e dalla partecipazione alla Confederazione Germanica. Questa prese il nome di Impero Germanico, e ne fu dichiarato presidente il re di Prussia. Al regno di Prussia furono annessi come semplici provincie il regno di Annover, i ducati di Assia Elettorale e Superiore, e le repubbliche di Francoforte e di Amburgo. Il Parlamento del novello impero Germanico si aperse a Berlino nel giorno 24 di febbrajo del seguente anno 1867. L'Austria, sperando di far cessare l'inimistà dell'Italia contro di lei pur umiliandola, cedette il Veneto alla Francia, con reciproco intendimento che la Francia lo cedesse all'Italia, come avvenne.
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