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      Consisteva in un vastissimo recinto di forma ellittica, con amplissimo cortile nel mezzo. L'immenso edificio era distinto in zone concentriche ed in settori. Percorrendolo nel senso del raggio, si ammiravano i varii prodotti di un medesimo paese: per esempio il settore maggiore, naturalmente era il francese; poi l'inglese, e via dicendo: invece percorrendo le zone concentriche si osservavano dei prodotti tutti di una medesima categoria, ma appartenenti a diverse nazioni. Per cagion d'esempio la corsia più grande, e più alta, come al solito delle esposizioni, era la corsia delle grandi macchine, le francesi dapprima, poi le britanniche, e via dicendo.
      Nell'anno 1868 avvenne una rivoluzione in Ispagna. I generali Prim e Serrano e l'ammiraglio Topete, si pronunciarono avversi alla regina Isabella II. Nella battaglia d'Alcolea, il 28 luglio 1868, i rivoluzionarii comandati da Serrano vinsero i soldati della regina. L'indomani 29 luglio anniversario della rivoluzione francese del 1830, vi fu la rivoluzione a Madrid. Ecco la regina Isabella in fuga, ed ecco gli spagnuoli, come le rane di Esopo, in cerca d'un re. Non fu interamente il caso della favola per la Spagna, cioè non trovarono un re paragonabile ad un travicello nè ad un serpente, ma ne vennero indirettamente altre funeste conseguenze, cioè un disastro per la Francia.
      Dapprima la corona di Spagna fu offerta al giovine principe Tomaso di Savoja, che la ricusò; poi ad un giovine principe di Hoenzollern, il quale pure la ricusò. Il re di Prussia suo parente lodò il rifiuto, ma ragionevolmente respinse la pretesa della Francia, la quale voleva che la Prussia guarentisse l'irrevocabilità del rifiuto.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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