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      Uno de' suoi membri era Leone Gambetta. Dopo pochi giorni i tedeschi assediarono Parigi e ne compirono d'ogn'intorno il blocco. Gambetta, conoscendo l'impossibilità di dirigere il governo e la difesa della nazione dal seno d'una città assediata, ottenuto l'assenso de' suoi colleghi della commissione suprema, uscì arditamente da Parigi, sospeso da un pallone aereostatico, e lasciatosi cadere all'avventura, poichè non esiste ancora la direzione degli aerostati, andò a stabilirsi a Tours, poscia a Bordeaux, ed impresse un nuovo e valido impulso alle disanimate ma non esauste forze della Francia.
      Da Tours, il 24 settembre, la delegazione, presieduta da Gambetta, del governo della difesa nazionale, annunziò in un proclama che la Francia era risoluta a continuare la lotta contro la Prussia sino all'ultima estremità. Infatti la resistenza, che non fu coronata dalla vittoria ma che era necessaria per l'onore della Francia, durò per quattro altri mesi ancora.
      Non essendo allora possibile nè conforme agli interessi dell'Italia un'alleanza regolare di essa colla Francia, Garibaldi, alla testa di poche migliaja di volontari italiani, portò alla Repubblica Francese un ajuto, piccolo per verità ed insufficiente, ma onorevole. La delegazione di Tours gli affidò anche il comando di tutte le truppe francesi irregolari, e se ne fece, insieme cogli ausiliarii italiani, un esercito che fu chiamato l'armata dei Vogesi.
      Esso componevasi della parte italiana, che vestiva la pittoresca e tradizionale camicia rossa, e della parte francese, che era la maggiore.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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