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      Ed un altro atto ancora più biasimevole di debolezza fu l'accettare il titolo di presidente onorario della Società Atea di Venezia, benchè poscia spiegasse di averlo fatto in omaggio non ad una od altra opinione, ma alla libertà del pensiero. Stimo abbastanza importante il ripubblicare qui una bella sua lettera, la quale indica non tanto le sue opinioni, quanto i suoi intimi sentimenti in fatto di religione. Non ne cangio una sillaba, benchè le lodi personali, che la sua bontà ed amicizia per me gli suggerì, parranno a molti, ben naturalmente, eccessive. La data della lettera, forse senza ch'egli vi pensasse, è l'anniversario di un giorno per lui glorioso, e nel quale io ebbi la fortuna di combattere presso di lui.
      «Caprera, 30 aprile 1874.
      «Mio carissimo Filopanti,
      «Grazie per la vostra lettera - la di cui seconda parte è certo immensamente più importante della prima - ove nell'indulgente amicizia vostra, vi siete compiaciuto di rispondere al mio quesito sull'origine dei venti.
      «A voi, gran sacerdote del Vero - io devo la mia parte di gratitudine, per gl'insegnamenti all'Umanità, ed all'Italia in particolare che tanto ne abbisogna.
      «La santa missione a cui vi accingete - con quel coraggio ch'io vi conobbi sulle mura di Roma al tempo della gloriosa Repubblica, e sui colli di Mentana in epoca più recente - è ben ardua - e solo un'anima della vostra tempra poteva affrontarla, col sublime concetto di combattere le miserie, di superstizioni e di dottrine politiche, che dividono i nostri fratelli di patria.


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Storia di un secolo dal 1789 ai giorni nostri
di Quirico Filopanti
Sonzogno Milano
1891-1892 pagine 307

   





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