Chi fà buon fuoco, ben si scalda.
Chi suo viso belletta, al suo cul' pensa.
Chi ben cena, ben dorme.
Chi non fà come fà l'oca, la sua vita è breue e poca.
Chi per altri stà, per altri paga.
Chi vuol dir mal d'altrui, prima pensi di lui.
Chi lascia andar'i matti a le persiche, ci vanno con le pertiche.
Chi mal'intende, peggio risponde.
Chi ha bevuto tutto il mar, può ber' ancor' un tratto.
Chi ha pan' e vino, sicuro va a dormire.
Chi lascia il cauallo, va per terra.
Chi va di notte, ha delle botte.
Chi ha buona lancia, la pruoui nel muro.
Chi è in diffetto, è in sospetto.
Chi viue a minuto, fa le spese a' suoi, & a gl'altrui figliuoli.
Chi mette al'asino la sella, la cinghia va per terra.
Chi la dura, la vince, o la perde amaramente.
Chi cuoce in fretta, mangia mal stagionate le viuande.
Chi non fà non falla, e chi non falla non s'amenda.
Chi sputa contra il vento, lo sputo gli torna a dosso.
Chi fà male, guadagna un carro di sale.
Chi fa bene, guadagna un carro di fien.
Chi compra a tempo, vende nuoue per altri, & vno per se.
Chi troppo ride, ha natura di matto.
Chi non ride, ha natura di gatto.
Chi mangia la semenza, caca la paglia.
Chi pesca a canna, perde più che non guadagna.
Chi pesca a togna, perde più che non bisogna.
Chi promette e non attende, la promessa non val' niente.
Chi mangia miele, si lecca le dita.
Chi affatica troppo i buffali, si mettono per terra.
Chi festeggia, carneggia.
Chi fa contra bando, guadagna non sa quando.
Chi non sà, scorticare, rompa la pelle.
Chi mal cena, peggio inghiottisce.
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