e fortuna talhor truoui rubella.
Col fuoco si pruoua l'oro, l'argento col martello,
e col conuersare gl'huominj.
Co' lacci si prendon le lepri, con la ragna gli vccelli,
colle reti i pesci, e con l'insidie gli huomini.
Chi non patisce vguale al mondo,
non aspetti mai amicitia monda.
Chi dorme grassa mattinata,
va mendicando la giornata.
Chi ama donna maritata,
la sua vita tien' prestata.
Chi si marita per amore,
di notte ha piacer, di giorno dolore.
Chi di lontano si va a maritare,
sarà ingannato, o vuole ingannare.
Chi si veste di grosso panno,
conuien' vestirsi due volte l'anno.
Chi villan serue d'affettione,
villania ha per guiderdone.
Chi vola più alto che non deue,
si vede in terra doue non crede.
Chi debbe a Pietro, e paga a Polo,
due volte paga, & è solo.
Caualli, cani, vccelli, & seruitori,
guastan', mangian', spendon', e ruinan' i signori.
Casa di terra, cauallo d'herba, amico di bocca,
non vaglion' il piede d'vna mosca.
Come da la morte non ti puoi guardare,
cosi di ladro domestico non ti puoi saluare.
Chi troppo al suo figliuol perdona,
non farà mai cosa buona.
Chi per la ponta rende il coltello,
mostra ben d'esser'un' vitello.
Chi il tristo manda al mare,
non aspetti il suo tornare.
Chi d'altri vuol'hauer compassione,
non ponga se stesso in obliuione.
Chi più che non deue prende,
fila la corda che poi lo pende.
Chi vin' non beue dopo la salata,
aspetti d'esser'ammalato.
Cio che sai, fai, d'onde vieni, e doue vai,
cerca di saper, l'intenderai.
Con fiornio, latino, e buon roncino,
in ogni paese si truoua il camino.
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Pietro Polo
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