D'amor le forze sono in terra, in cielo & in inferno,
non è valore al suo valor superno.
Disseci Christo pregliam per gli nimici,
e siamo sempre pronti in far lor beneficij.
Dobbiam saper che quel che piace al cielo,
non può mancar d'un giota ne d'un pelo.
Dobbiam sapere che non si può saluare,
chi la robba d'altrui non vuol lasciare.
Datti buon tempo mentre sei garzona,
che quando sarai vecchia non sarai più buona.
Dice Aristotine, quando puoi hauer del bene, tuotene,
e dice poi Platon se non lo tuoi, tu sei un gran coglion.
Di questi che per coprir un lor altare,
scuoprono mille chiese altrui.
Di donna giacente, & arbore crescente,
non si vede mai il centro.
Da tristo vicino, borsa vuota, e cattiua donna,
non ne hai che danno.
Doue il diauolo non può andare,
sua madre cerca di mandare.
D'agnello, porco, cimia, e lione,
tiene il vino la complessione.
Dapoi ch'i decreti hanno hauuto ale, e' soldati valigie,
e ch'i monaci vanno a cauallo, ogni cosa è andata male.
Di carne salata, frutta, donne e formaggio,
non se ne fida l'huomo saggio.
Dio ci guardi da puttana di bordello, da frate di mantello, da barcaruolodi traghetto, da prete da grossetto, da barbier salariato, da
vescouo senza intrata, da ostro, e da garbino, da donna vestitadi berettino, da bastonate di orbo, da beccature di coruo, da vento
di guarner, da spese di boer' e da giuoco di dadi.
E
Entrar'in giostra come Martano.
Esser'in pensiero, & in disegno.
Egli ha studiato sul Buetio.
Egli bestemmia con le mani.
Egli ua alla Burchia.
E sempre mai l'inuidia se stessa macera.
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