Io fui preso al boccone, dice il pesce.
In casa lauda, al mercato biasima.
In pace dorme, chi non ha che perdere.
In vano s'aspetta paga morta.
In capo alla misura, finisce ogni buon drappo.
I polli hanno beccato. I polli non voglion beccare.
In ogni paese mordono i cani.
Il medico non balla senza suono.
I libri stanno al martello.
I fatti rispondono a' fatti.
Io ti scuoterò bene le pulci.
I cagnoli simigliano la cagna.
I denari sono spiriti folletti.
Insegnar la lingua Nicolotta.
Infornar' a tutta pala.
Il cauallo che dura la pena, dee mangiar l'auena.
Il medico giouane, fa la gobba al cimitero.
I primi amori, sono i migliori.
In fiume senza pesce, non si gettan le reti.
In un hora, va & vien l'honore.
Il fumo caua gli occhi, a giouani, e vecchi.
Il matto non crede, se non riceue.
I gran personaggi, o non hanno figliuoli, o non son saggi.
Il buco e l'occasione, inuita il giusto a rubbare.
Il molino, senz'acqua non macina.
I patti e gl'accordi, rompono le leggi.
Il costo, fa perdere il gusto.
Il troppo guasta, & il poco non basta.
Il gallo & il seruitore, in un'anno perdon' vigore.
I Reggi, sono gl'autori delle leggi.
Il beccaro, non ama il pescatore.
In forno caldo, non può crescer herba.
In vano meni il toro a bere se non ha sete.
Il pizzicar l'oreglia, tosto l'huomo sueglia.
I paesi fecondi, fanno gli vagabondi.
Il mondo & il vino, egualmente inebria.
Il vecchio in casa, il giouen fuora, ogniuno mente.
Il tempo è il cozzone, che doma i poledri della giouentù.
In Italia sono troppo teste, troppo feste, e troppo tempeste.
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Nicolotta Reggi Italia
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