L'amore passa il guanto.
L'occhio del patrone, ingrassa il cauallo.
Lui cerca di render' il giuppone.
L'habito non migliora, o peggiora.
La sua lingua taglia e cuce.
Lingua bardella, per sette saltella.
La pouertą, scusa il famiglio.
La continua, amazza l'huomo.
La coda, č cattiua a scorticare.
La mala compagnia, mena gl'huomini a le forche.
La morte de' lupi, sanitą č delle pecore.
La buona madre, non dice volete?
La troppa compassione, guasta vna cittą.
L'hauessi io saputo, sempre č tardi.
La vita passa, e la morte viene.
La marauiglia č figliuola del'ignoranza.
La legge nasce dal peccato, e lo castiga.
La vera legge, č la natura.
La conscientia serue per mille testimonij.
L'huomo propone, e Dio dispone.
Le allegrezze di questo mondo, duran poco.
La Lombardia, č il giardino del mondo.
Le bugie, hanno corte le gambe.
L'ultimo riffugio, č la speranza, o la morte.
Le buone parole ongono, le cattiue pongono.
La robba non č di chi la fą, ma di chi la gode.
La porta di dietro, guasta la casa.
La coda per esser troppo longa, alle volte condanna la volpe.
L'innocentia porta seco la sua deffensione.
L'ira placata, non rifa l'offese.
Lui spoglia Pietro, per vestir Paolo.
Le femine calano, come fa la cassia.
Le ortiche, non fanno buona salsa.
Le donne da bene, non hanno ne occhij ne orecchie.
L'habito non fa il Monaco.
L'occhio, ne vuole la sua parte.
Lontano da cittą, lontano da sanitą.
La mia bottega, non vende tal mercantia.
La soma, la bestia doma.
Le buone pera, cascano in bocca a porci.
Lui salta sopra un fiume & poi s'annega in una goccia d'acqua.
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Dio Lombardia Pietro Paolo Monaco
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