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      La buona sorte, ogni vil cuor fa forte.
      La destrezza val più, che viua forza.
      L'huomo disleale, offende ancor l'amico.
      L'auaritia de' Rè, peste è de' regni.
      L'honor dato al sciocco, insano il rende.
      L'ufficio in che egli vale, ogni un far deue.
      La lode senza merto, è fraude espressa.
      Lo spesso oprar, fa l'huom' atto ad ogni opra.
      L'utile, piacere a l'ignorante gioua.
      L'huomo rio e possente, ragion non sente.
      L'infinita speranza, vccide altrui.
      La sera lioni, e la mattina babbioni.
      Le mie scale, non giungono a' suoi balconi.
      La vendetta, sfoga l'odio assai.
      La botte da, di quello che ha.
      L'humil' agnello, non solo la madre, ma le altre succia.
      La verità si piega, ma non si rompe.
      La gatta ha pelata la coda.
      L'oro & premio, ogni altezza inchina.
      La guerra fa i ladri, e la pace gl'impicca.
      Le fronde & i fiori, comettono i frutti.
      La paura, guarda la vigna.
      La scusa non richiesta, presuppone errore.
      La parte maggiore, vince la migliore.
      Leuar la lepre, ch'altri la prenda.
      Loda e conforta, ma non t'obligare.
      La vita il fine, il dì>, loda la sera.
      L'huomo fa il luoco, e non il luoco l'huomo.
      La mosca, ha la sua collera.
      La gola, non ha orecchie.
      La pace non armata, è debole.
      L'ira senza forza, non vale vna scorza.
      La puttana è come il carbone, o tinge, o bruscia.
      L'huomo il suo destino, fugge di rado.
      L'amor domina senz'arme, & al scoperto dorme.
      Le vacue vasa, sempre più suonano.
      L'amar senza speme, è sogno e ciancia.
      Lui non farà mai casa da tre sollari.
      La mattina al monte, e la sera al fonte.
      L'amico tò, piglialo come si può.


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Giardino di Ricreatione
di John Florio
Appresso Thomaso Woodcock
1591 pagine 169