Molto ardire, e poca forza, non vale vna scorza.
Molti parenti, molti tormenti.
Molti seruitori, molti rumori.
Mal si puó tener la casa netta, da cani di leuante.
Molte sporcitie, cuopre candido marmo.
Mescolar lancie con manaie.
Mal'acquistato in ogni mestier, non arriua al terzo heritier.
Mal per consiglio rimediato, non fu mai molto stimato.
Morta la pecora, non cresce piu la lana.
Morirà piu tosto la vacca di un pouer huomo.
Mettiti prima i panni del compagno.
Manda il matto alle persiche, egli ci va con le pertiche.
Male pesa, chi non contrapesa.
Molte soaui e dilettose rose,
si veggon spesso tra le spine ascose.
Meglio è di fortuna poscia lamentarse,
che sempre hauer tacciuto e consumarse.
Mai diuentò fiume grande,
che non v'entrasse acqua torbida.
Mentre la vista de' mortali alluma,
la candela se stessa arde e consuma.
Mentre l'huom da, e' vien tenuto un Dio,
ma quando più non ha vien'in oblio.
Mula che ride, e donna che soghigna,
quella ti tira, e questa ti graffigna.
Mangiar, bere, e scherzar t'ingegna,
che dopo morte alcun piacer non regna.
Mal può prender l'uccello che vola,
chi non sa tener quello ch'ha in gabbia.
Muso di porco, gambe di ceruo,
e schiena d'asino vuole il buon seruo.
Maggior suplicio al mondo non è dato,
di quel che pate l'uomo che è innamorato.
Misero chi corna porta per insegna,
che l'huomo non può hauer cosa più indegna.
Minor pena Tantalo pate nel'inferno,
che non fà chi stà di donna al gouerno.
Mai si secreto alcun'esser non puote,
ch'al longo andar non sia chi il vegga o note.
Mentre che di far bianco il negro tenti,
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Dio Tantalo
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