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      Nell'armellino, tosto si vedon le macchie.
      Nel leopardo, non si notan le macchie.
      Netto come un pollaro.
      Non mi piacciono le pere guaste.
      Non si può cauar sangue della rapa.
      Nascer in pouertà o in richezza,
      non può ne dar, ne torre gentilezza.
      Non si ponga con l'oro fino argento,
      ne col'armellino porco lutulento.
      Non è cosa che si presto chiame,
      un campo a ribellarsi che la fame.
      Non si tosto si fa un tempio a Dio,
      come il diauolo ci fabrica vna cappella apresso.
      Ne le corti la carità è tutta estinta,
      ne si troua amicitia se non finta.
      Ne suono di barbier, ne vezzi d'hoste,
      ne di puttana dono, hai senza costo.
      Non è al mondo, ne mai fu, ne fia,
      cuor che d'amor legato al fin non sia.
      Non c'è si duro cuor che lagrimando,
      non si muoua talhor, pregando e amando.
      Nelle penne, e nelle sacre carte,
      non ha tempo ragion, ne alcuna parte.
      Non potria mai ne gl'huomini il destino,
      se del futuro ogni un fosse indouino.
      Non si crede al bugiardo ancor che giuri,
      ben si crede al verace, ancor che menta.
      Non è fierezza a la fierezza vguale,
      d'un humil'e vil'huomo quando in alto sale.
      Non è minor virtuteil conseruar', che l'acquistar richezze.
      Non ti disperare per fortuna auuersa,
      che la sua ruota sempre in giro versa.
      Non ti fidar di donna alcuna,
      che lei si muta come fa la luna.
      Non gittar del tuo tanto con le mani,
      che tu lo vadi poi cercando co' piedi.
      Non dir di mè, se di mè non sai,
      pensa di tè, e poi di mè diraj.
      Non può esser guerra in quella casa,
      doue il marito è cieco, e la moglie sorda.
      Non cura crudeltà, sdegno, o rea sorte,


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Giardino di Ricreatione
di John Florio
Appresso Thomaso Woodcock
1591 pagine 169

   





Dio