Nissun bene fù mai molto stimato,
se prima non è stato publico.
Non dei mai sparagnar,
biada di mugnaio, vin di prete, è pan di fornar.
Ne col dormir' ne con l'andar nudomai puoi far male a nissuno.
Non sempre si ha quello che si caccia,
in amor', in corte, o in caccia.
Non può esser vero amore,
doue ciascuno vuol'esser signore.
Non fauellate tant'alto, ch'io non possa trarui la beretta,
o almeno aggiongerui con la mira.
O.
Ogni bruttezza, a se medesima spiace.
Opri se ancor, chi vuol di Dio l'aiuto.
Ogni opra tua, col tuo poter misura.
Ogni vno suo modo, e gl'asini all'antica.
O ragione o non ragione, non andar' in prigione.
O Cristo o Cesare.
Ogni fiore piace, eccetto quel del vino.
Ogni tempo viene, chi lo può aspettare.
Ogni acqua, estingue fuoco.
Ogni acqua, non laua.
Ogni gran fiume, paga tributo al mare.
Ogni grillo, grilla a sè.
Ogni gallo, ruspa a sè.
Ogni galeotto, voga a sè.
Ogni vno tira l'acqua al suo molino.
Ogni vno se ne becca qualcuna.
Ogni vno, conta della fiera.
Ogni di, non vien Sant'Ermo.
Ogni bello giuoco, rincresce.
Ogni longo ballo, satia.
Ogni vno ha il suo impiccato a l'vscio.
Ogni vno fugge il bue, che cozza.
Ogni promessa è debito.
O che Fhormione.
O che netta farina.
Ogni troppo dispiace.
Ogni bello e gran giorno, ha sera.
Ogni cosa mortale, passa e non dura.
Ochio infermo, mirar non puote il sole.
Orpello che par'oro, nulla vale.
Ogni splendor che vedi, non è sole.
Ogni cosa che senti, non è suono.
O quanto, a chi in Christo crede, lece.
Ogni tristo magnan tien l'arme in punto.
Ogni vno, ha qualche facenda.
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Dio Cristo Cesare Sant'Ermo Fhormione Christo
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