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      Non è vero? Sì, me lo hanno fatto capire degli altri. Ooh! naturalmente. Notate che io sono un grande ammiratore de' veneziani antichi, che ho parenti a Venezia e forse qualche poco di sangue veneziano nelle vene, del migliore. Cosa volete? Sono un animale grosso ma nuovo in Italia, dove, grazie a Dio, le bestie non mancano. Dove trovate un italiano bastantemente colto che vi parli come vi parlo io dell'arte? La grande maggioranza degli uomini educati non ne capisce niente, ma si guarda molto bene dal confessarlo. È curioso di star ad ascoltare un gruppo di questi sciocconi ipocriti davanti ad un quadro o a una statua, quando fanno una fatica del diavolo per metter fuori dell'ammirazione, credendo ciascuno di aver che fare con degli intelligenti. Se potessero levarsi la maschera tutti ad un tratto, udreste che risata!"
      S'affacciò alla terza finestra, e chiamò:
      Enrico!
      Una voce quasi infantile rispose dalla cucina:
      Son qui! Vengo!
      Il conte attese un poco, e poi disse:
      Portami su quel libro.
      Quindi chiuse la finestra.
      Silla non si poteva staccare dai quadri.
      Starei qui un giornodiss'egli.
      Anche Voi?
      Anche! L'altro chi era? Era forse la giovane signora di cui gli aveva parlato il vetturale? Il seggiolone fuor di posto, il libro, il profumo di mown-hay erano indizi del suo recente passaggio? Quella porta chiusa in fretta, quel lampo degli occhi del conte?... Silla non aveva ancor visto al palazzo che il conte, Steinegge e i domestici. Nessuno gli aveva nemmanco parlato d'altre persone.
      Alcune ore più tardi, dopo aver girato per lungo e per largo il palazzo e il giardino senza trovar nessuno ed essersi ritirato per qualche tempo nella sua stanza, notò, entrando nella sala da pranzo con il conte e Steinegge, che quattro posate erano state disposte ai quattro punti cardinali della tavola.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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