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      No.
      Non importa. In quel tempo avete avuto una offerta dai parenti di Vostra madre, dai Pernetti Anzati, non è vero? Volevano che entraste nella loro Filatura e Vi offrivano un lauto assegno; non è così?
      Sì, ma è forse Lei che mi ha fatto eleggere?...
      Non importa, Vi dico. Avete rifiutata l'offerta dei Pernetti Anzati. Fatto bene, molto nobilmente. Meglio un lavoro che frutta poco pane e molta civiltà, di un lavoro che converte in denaro il tempo, la salute e una buona parte dell'anima. Ma adesso l'istituto al quale appartenevate ha fatto cattivi affari e venne chiuso. Io credo che Voi non sarete malcontento di occuparvi in qualche altro modo degno, ed è per questo che Vi ho pregato di venire da me.
      La ringraziorispose Silla asciutto asciutto. "Prima di tutto, posso vivere."
      Oh!
      interruppe il conte. "Chi parla di questo? Lo so benissimo. I Pernetti Vi passano l'interesse di una parte della dote di Vostra madre che si trattennero sempre, un migliaio e mezzo di lire circa. E poi?"
      E poiproruppe Silla con forza "voglio sapere finalmente chi è Lei, perché si occupa di me!"
      Il conte indugiò un poco a rispondere.
      Io sono un vecchio amico della famiglia di Vostra madre, e Vi porto molt'affezione per la memoria di persone che mi furono assai care. Le circostanze della vita ci hanno tenuti lontani fino ad oggi; un male che noi ripareremo. Vi basta quello?
      Perdoni, non mi può bastare; è impossibile!
      Ebbene, mettiamo un poco da parte la mia amicizia. In fine dei conti non è un beneficio che io Vi offro, è un favore che Vi domando.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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