Pagina (130/519)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il professore desidera vedere se e come si potrebbe stabilire un barraggio regolatore delle piene del lago; se occorra qualche altra operazione alla soglia dell'emissario. Io lo accompagno. Questi signori preferiscono rimanere."
      Noi leveremo l'incomododisse uno degli assessori.
      Che diavolo!
      replicò il conte. "Bisogna far visita a mia nipote, adesso. Quando crede, professore..."
      Il professore distribuì in fretta sorrisi e strette di mano ai cinque dignitosi municipali e partì col conte.
      Noi faremo ballare gli orsisussurrò il commendator Finotti a donna Marina.
      Ma gli orsi non erano tanto orsi quanto s'immaginava lui. Tre di essi, gli assessori supplenti e il Sindaco, si conoscevano abbastanza per non aprir bocca mai. Gli altri due, gli assessori effettivi, potevano dar dei punti, per furberia, al signor commendatore. Per scioltezza di scilinguagnolo non gli stavano troppo al disotto, posto ch'erano contadini; grassi se si vuole, ma contadini da gerla e da zappa. "Siamo poveri alfabeti di campagna" diceva uno di loro. Avevano finissimo il fiuto della canzonatura.
      Si parlò, naturalmente, della cartiera. Il Finotti fece una pittura, a gran tratti di scopa, delle meraviglie industriali che si sarebbero vedute, dei favolosi guadagni che avrebbe fatto il paese. I due approvavano col capo a più potere, fregandosi i ginocchi con le mani.
      Com'è diventato aguzzo il mondo!
      disse il più vecchio.
      E noi restiamo sempre tondirispose l'altro. "Almeno se non ci piallano un poco."
      Comune ricco, già
      disse il Finotti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





Finotti Marina Sindaco Finotti Finotti