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      Per fortuna non avevo ancora fatto venire i miei libri; ma lascio qui un baule. Avrà Ella la bontà di spedirmelo?
      Steinegge affermò del capo; ma non poteva parlare, aveva un groppo alla gola.
      Grazie, amico mio. Quando avrà fatta la spedizione me ne avverta con una lettera ferma in posta e vi unisca la chiave che Le lascio, perché vi sarà ancora qualche cosa di mio da raccogliere.
      Oh, ma volete proprio partire così?
      Proprio così voglio partire. E sa cosa ho scritto al conte? Gli ho scritto che le mie idee sono troppo lontane dalle sue perch'io possa accettare la collaborazione offertami; e che onde evitare spiegazioni spiacevoli, onde sottrarmi al pericolo di cedere, parto a questo modo chiedendogliene perdono e protestandogli la mia gratitudine. Uno scritto cortese nella forma e villano nel fondo, uno scritto che lo deve irritare contro di me, lo sdegno di accusarla; le avevo scritto e poi ho stracciata la lettera: ma ella intenderà che ho voluto rispondere a lei spezzando netti d'un colpo i legami che le han dato argomento d'insultarmi. E tutti gli altri intenderanno, spero.
      Per questa donna!
      fremé Steinegge, scotendo i pugni.
      Ma Lei non sa il peggiomormorò Silla. "Lei non sa quanta viltà v'è in me. Glielo voglio dire. Il solo pensiero di posar le labbra sopra una spalla di questa donna mi fa venir le vertigini, mi mette i brividi sotto i capelli. È amore? Non lo so, non lo credo; ma guai se per soffocare l'angoscia e la collera di esserne odiato, non ci fosse ancora in me qualche forza indomita di cui ringrazio Dio!


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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