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      Bisogna udirmi, adesso!
      disse il giovane.
      Lei mi dirà prima di tuttorispose Marina fremendo "se il nobile mestiere che ha esercitato stanotte è un Suo passatempo consueto, o se Ella è ai servigi di mio zio!"
      Fra che abbietta gente ha vissuto, signorina? È questa la Sua nobiltà? Allora Le giuro che la mia vale di più; e ho ben ragione di sperare che il mio nome venga ricordato ancora con onore quando non vi sarà più memoria del Suo!
      Salito sopra un sasso sporgente, scoperta la maschia fronte, Silla dominava la barchetta e la donna, palpitanti dinanzi a lui.
      Marina non voleva lasciarsi dominare, batteva l'acqua con un remo, rabbiosamente.
      Avantidiss'ella "alla seconda scena. Intanto Lei fa una vigliaccheria di tenermi qui per forza."
      Silla gittò la catena. "Vada" diss'egli "vada pure se ha cuore. Sappia solo che non recito una commedia, recito un oscuro dramma di cui la seconda scena Le è indifferente."
      Ah, e la prima no?
      riprese Marina lasciando cadere i remi e incrociando le braccia.
      La seconda scenaproseguì Silla senza badare all'interruzione "non ha luogo qui. Stia tranquilla; da questa notte in poi non vedrà più né il dramma, né il protagonista. Se ha sospettato, nel candore, nel disinteresse dell'anima Sua, ch'io fossi più d'un amico per l'uomo di cui Ella è nipote ed erede, si rassicuri, neppure amico gli sono più forse; perché pochi momenti or sono, di nascosto, come un malfattore, ho lasciato per sempre la sua casa ospitale, dov'è spuntato, in qualche angolo freddo e ombroso, questo vile sospetto.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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