Edith era commossa. Quella gran luce in cui nuotava la barchetta, i milioni di brillanti che il sole spandeva sulle acque increspate dalla brezza, i verdi vivacissimi dei monti vicini, le tinte del fondo sfumate, calde, non le ricordavano più la Germania come i prati stesi davanti alla canonica di don Innocenzo. Ella non poteva parlare; sospirava.
Qual sentimento prova?
le chiese Marina dopo un lungo silenzio.
Non lo so; desiderio di piangererispose Edith.
E io di vivere, d'esser felice.
Edith tacque, sorpresa dal subito fuoco che brillò nel viso e sollevò il petto di Marina.
Ho molta stima di Leisoggiunse questa bruscamente.
Edith la guardò attonita.
So benissimoripigliò l'altra "di esserle antipatica; fa niente."
Ella non mi è antipaticarispose Edith con voce ferma e grave. Marina si strinse nelle spalle.
Va come puoigridò al Rico, gettando i cordoni del timone e voltandosi a Edith per parlare. Ma Edith la prevenne.
Sodiss'ella "che non è stata gentile con mio padre, e per questo non posso essere affettuosa con Lei. Vorrei dire la cosa in tedesco, perché in italiano non so se dico bene. Ella tuttavia intenderà il mio sentimento; non ho nessuna antipatia."
Ella si stabilisce a Milano?
chiese Marina.
Sì.
Mi scriva, da Milano.
Edith pensò un momento e rispose :
Non posso scriverle come amica.
Ella è schietta, signorina Edith; non più di me, però; non ho detto di avere amicizia per Lei, ho molta stima. Già non c'è amicizia fra donne. Non domando lettere sentimentali, vuote e false. Cosa vuole che ne faccia?
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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519 |
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