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      Ah sì? V'è parso?
      Ma, mio Dio, se quella barca potesse parlare!
      Direbbe male di Voi. Vi siete ingannato; non Vi amo!
      Nepo la guardava con le sopracciglia inarcate e le labbra semiaperte.
      Però Vi accettodiss'ella.
      Nepo mise un ah soffocato, si trasfigurò nel viso e stese le mani verso di lei.
      Dunque Vi basta?
      diss'ella.
      Nepo volle rispondere con un abbraccio, ma ella fu pronta ad appuntargli l'ombrellino al petto.
      Scendete subitodisse. "Il barcaiuolo potrebbe andarsene. Io non vengo con Voi; giro l'Orrido di fuori. No, non ci vengo. Voi, venire con me? Non Vi voglio. Andate. Non siete contento adesso? Dite alla signorina Steinegge e al ragazzo che mi aspettino al ponte. Voialtri precedeteci. Non ci aspettate laggiù alla barca. Non aspettateci neppure a pranzo. Quando sarete a casa parlate pure a Vostra madre e a mio zio. Subito, prima che io ritorni. Andate."
      Egli non ne voleva sapere di andarsene. Implorò un bacio, non l'ebbe; anche la piccola mano di velluto, anche un lembo della veste furono negati alle sue labbra.
      Afferrò l'ombrellino e baciò quello, impregnato esso pure dell'odore di lei. Le acque e le frondi ne risero; ed egli se ne andò contento e malcontento insieme, agitato dalla torbida poesia de' sensi che non è del tutto abbietta e mette almeno qualche volta in ogni anima il suo fervor vitale, il suo cupo fiore di un giorno.
      Quando Marina arrivò al ponte, Edith era là ad attenderla con il Rico. Rifecero in silenzio la via percorsa il mattino sino ad una vecchia pietra ove era scritto, con la relativa freccia: "Ai monti". Lì presero per una stradicciuola che accennava ad un collo assai depresso tra la scogliera che è sopra C... e altri dorsi erbosi.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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