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      Non è contento che io abbia seguito i Suoi consigli?
      I miei consigli? Come, i miei consigli?
      Ma certo.
      Si parlavano a dieci passi, guardandosi a sbieco.
      Spiegatevidisse il conte; e posata in furia la candela che aveva presa, le si voltò a fronte.
      Presso Marina, sopra un tavolino di marmo addossato alla parete, v'era un vaso di cristallo, con frondi d'olea e fiori sciolti. Ella piegò il viso dicendo: "Non se ne ricorda?" e odorò i dolci profumi moribondi.
      Io?
      rispose il conte recandosi la mano al petto. "Io vi ho consigliata?"
      Marina rialzò il capo dai fiori.
      Lei, Leidiss'ella. "Poche ore prima che i Salvador arrivassero qui. Fu in biblioteca. Lei mi disse che noi due non eravamo fatti per vivere insieme, che Suo cugino aveva una posizione splendida e pensava a prender moglie, che vi pensassi."
      Bene, bene, può essere che io abbia detto quelloreplicò il conte imbarazzato, frugandosi con la mano i capelli. "Ma io allora non conoscevo appunto mio cugino e voi non avete creduto consultarmi prima di accogliere la sua domanda."
      Adesso lo conosco. Lo trovo un perfetto gentiluomo pieno d'intelligenza, molto distinto, molto brioso, simpaticissimo, come lo trova Lei, insomma.
      Come lo trovo io?
      Ma, sì! Non ha dichiarato stasera alla contessa che Lei è contentissimo del matrimonio?
      Sicuramente. Poi che voi non avete stimato di dover prendere la mia opinione e avete deciso da sola, io ne sono contentissimo. Ma mi preme affermare...
      Il conte si fermò per l'entrata di Catte.
      Oh, per amor di Dio
      esclamò costei tutta sorpresa e quasi ritraendosi.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





Marina Salvador Catte Dio