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      Mi ha fatto quasi un bacio. Povera donna! Mi vuol proprio bene. Mi ha detto che sono un tesoro. Povera signora! A me non sta bene di ripeterlo, ma mi ha proprio detto così. Lo dice anche la signora Catte, povera signora Catte, che di cameriere come me ce ne son poche dalle sue parti. È brava anche lei però. Bisogna vedere come cuce bene. Cuce quasi tanto bene come me. La mi ha detto adesso...
      Fa presto.
      Faccio presto, faccio presto. La mi ha detto adesso che il signor conte ha voluto mangiarla, perché...
      Hai finito?
      Sì, signoraBene, vattene
      Non vuole che La spogli?
      No, non voglio niente. Vattene.
      Fanny esitò un poco..
      È in collera con me?
      Sì
      disse Marina per sbrigarsene "sì, sono in collera. Vattene."
      E si alzò scuotendo il fiume dei capelli biondo bruni che le cascava alle spalle sull'accappatoio.
      Perché è in collera?
      disse Fanny.
      Per niente, per niente, vattene.
      Che La sentaripigliò Fanny rossa rossa "se fosse per certi bugiardoni qui di casa che Le avessero contate delle storie, non stia a crederci, perché dei signori giovani e belli ne ho conosciuti tanti e nessuno mi ha mai toccato un dito..."
      Basta, basta, basta!
      la interruppe Marina "non so che cosa tu voglia dire, non voglio saperlo. Non sono in collera. Ho sonno. Va, va."
      Fanny se ne andò.
      Oh, carinomormorò Marina, poi che rimase sola, "Benissimo, questo."
      Ella rilesse il biglietto della signora De Bella.
      Non ritrovò le impressioni di prima. Tutt'altro. Giulia aveva scoperto la traccia di Corrado Silla, aveva scritto subito, la lettera era giunta poco dopo che lei, Marina, aveva promesso a Nepo di sposarlo.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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