Edith ha tre lezioni quasi tutti i giorni. Vi sono due signore, la signora Pedulli Ripa e la signora Serpi, due signore oh, fff!" Steinegge spalancò gli occhi e alzò le mani soffiando, "che sono innamorate di lei e le loro figlie anche; e tante volte vorrebbero rimandarla a casa con la loro carrozza, ma ella non ha mai accettato, perché sa che io non vorrei salire in carrozza."
Voi?
disse Silla. "Che c'entrate Voi?"
Oh sì, perché io aspetto nella strada tutto il tempo.
E perché non vorreste salire in carrozza?
Questo non sarebbe conveniente, caro amico. E così mia figlia è sempre venuta con me, sia vento, sia pioggia. Io sono orgoglioso allora e ho piacere che così mia figlia, quando esce dalla porta di questi signori, non è più maestra. L'hanno invitata a pranzo, volevano condurla a teatro. Non è mai andata, per fare compagnia a me; no, no!
Gli brillavano anche i capelli mentre diceva "no, no" e il naso gli si raggrinziva su fino alla radice.
Sapete cosa facciamo, la sera? Prima Edith lavora e io faccio il sunto francese di questo Gneist per il signor conte. Dopo Edith mi legge Schiller e Uhland, oppure mi dice poesie moderne che io non conosco, poesie di Freiligrath, di Geibel, di... di...
Di Heine.
No, mia figlia non legge questo Heinrich Heine. Lo ho conosciuto questo uomo a Parigi. Non è stato buon tedesco. Se Voi veniste qualche volta di sera, io Vi tradurrei queste poesie e Vi darei una tazza di thè, perché Edith mi fa il thè ogni sera.
Voidisse Silla sorridendo, "Voi pigliate il thè?"
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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519 |
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