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      Tenne la finestra aperta. Fuori della finestra sul ballatoio c'eran de' vasi fioriti di violacciocche, che mandavano odore nella stanza. Dal suo tavolo Silla vedeva sopra la opposta muraglia bianca, tra gli abbaini e i fumaioli del tetto, una lista di cielo e qualche stella pallida nella luce lunare. Egli trasse il manoscritto di un racconto incominciato durante l'inverno con questo titolo Nemesi, ne rilesse alcune pagine e non gli piacquero. Depose il manoscritto, pensò a Edith. "Buona sera" disse una voce dalla finestra.
      Era uno studente dell'Istituto Superiore che alloggiava in fondo al ballatoio. Silla lo salutò.
      Vengo di là, sasoggiunse l'altro che si compiaceva di raccontargli i suoi amori. "Mi ha congedato subito e non vuole che ci torni prima di posdomani, perché dice di essere andata oggi a confessarsi. Ma che fatica ha fatto! Che fatica!"
      Il giovane pareva ubbriaco di questo pensiero. Parlava ridendo, ansando.
      Sa, sono sentimentale per forza questa sera. Farò un po' di musica. Farò uscire dalla finestra quella bionda, quella ch'è venuta l'altro ieri. Come? non la conosce? Al terzo piano, prima finestra a dritta. Dove c'è lume. Una francese. Buona sera.
      Se ne andò cantando a mezza voce sopra un motivo dei Lombardi certa strofetta composta per il prof. B...
     
      Per ridurre all'orizzonteLa pendenza del terreno
      Si moltiplica il cosenoPer la stessa inclinazion.
     
      Entrato nella sua camera, lasciò l'uscio spalancato e tempestò sul piano un walzer diabolico, da far ballare i morti. Silla, infastidito dal dialogo e dalla musica, si alzò per chiudere la finestra.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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