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      La Mirellina non si vededisse qualcuno.
      Era la terza volta che si ripeteva questo discorso, ma la nobile signora venuta per l'ultima non l'aveva inteso.
      Che orrore, neh, Laura?
      le disse la padrona di casa.
      Cara...
      rispose donna Laura che badava ad altro. "Giboyer, neh?"
      Oh giusto!
      rispose Giulia ridendo. "Non parlo mica della commedia."
      Laura non poteva vedereosservò un'altra signora.
      Ah, sicuro, perché ci stai sopra.
      Ora capisco!
      esclamò donna Laura. "Altro che orrore. Me l'ha detto mio marito. Vi vedevo tutti guardare e non capivo il perché. Vedevo un ciuffo de' capelli rossi di don Pippo e un braccio nudo dall'altra parte."
      Io però
      osservò un'altra signora dopo aver dato un leggero colpo di ventaglio al suo vicino che le sussurrava qualche cosa all'orecchio "io trovo che la Mirellina ha avuto torto di andar via."
      Si è tradita da sé
      soggiunse un giovane elegante che afferrava sempre l'occasione di tradurre le frasi degli altri, tanto per parlare.
      Ne seguì un dialogo animato fra tutti. Chi biasimava, chi scusava questa "Mirellina" ch'era partita dal teatro perché il suo amante v'era comparso con una signorina di ventura. Si parlava molto ma evitando ogni espressione troppo viva riguardo alla dama, velando e smorzando le parole per non offendere, senza volerlo, alcuni dei presenti di quelli che avevano simili intrighi.
      È stato un capriccio di Pippo
      disse un giovinotto. "Ella ne ha perdonati tanti a suo marito; dunque?..."
      Ci fu un breve silenzio, come quando taluno dice cose poco opportune.
      E lei, chi è, propriamente?


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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