Ma... non saprei... veramente.
Giulia gittò altre due parole nell'orecchio del suo primo ministro e, passando presso a Silla, gli disse piano e rapidamente, senza guardarlo:
Lei resti qui con me.
Tutti si avviarono nella sala da musica.
Cosa suonerò?
disse il maestro, seduto davanti a un magnifico Érard, con le mani sulle ginocchia, guardando la candela di sinistra.
Ci suoni Frühlingsnacht
gli sussurrò con la sua voce timida la contessa Antonietta, che suonava ella pure stupendamente.
Oh, troppo pocodisse l'agente segreto di donna Giulia. "Ci vuole un gran pezzo di concerto."
A quel tempo regnava ancora Thalberg. Qualcuno propose la sua fantasia sulla Sonnambula.
Ecco il temporaledisse donna Giulia a Silla, mentre il maestro tuonava sulla tastiera per isgranchirsi le dita, come un Giove invecchiato.
Ella si gittò in una poltrona dove non potevano vederla dall'altra sala. I suoi capelli biondi, le spalle ignude spiccavano mirabilmente sul raso azzurro. Batté con la punta del ventaglio di madreperla e pizzo una scranna vicina. Silla obbedì.
C'è una signorinadiss'ella "che s'interessa molto di Lei."
Di me?
Di Lei. La prego, Silla, non faccia il modesto. Non mi piacciono gli uomini modesti. Di lei, sicuro. Una signorina molto bella, molto nobile, molto elegante, di molto spirito, molto amica mia insomma. Faccia un inchino. Questa signorina ha letto il suo Sogno anonimo e le è piaciuto molto, pare, come è piaciuto a me.
Silla fece un secondo inchino.
E questa signorinadiss'egli sorridendo "si chiama.
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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519 |
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