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      Il lago è impossibile, senza ville tranne questa. Se non fa lui un po' di causerie quando c'è vento, silenzio profondo sempre sempre. La mia amica ha una barchettina e gira sola, magari la notte, come una dea selvaggia. Sa, un magnifico posto per un capriccio, per passarvi un quindici giorni in buona compagnia, dormant peu, rêvant beaucoup, leggendo qualche libro amico, dolce e tranquillo, erborizzando sulle montagne, facendo musica la sera, sul lago; non di questa, però! Povera Sonnambula, che eccidio, quel Thalberg! Ma lei, la mia amica, ci fu relegata sola, con uno zio tiranno..."
      Giulia balzò in piedi, interrompendosi, e corse nell'altra sala, mentre M... rosso, sudato, coi capelli cadenti sugli occhi, schiacciava gli ultimi accordi. Ella batté, piano, le mani.
      Perfettodisse.
      Vi fu qualche altro sommesso applauso e molti "benissimo" detti più o meno forte secondo la riconosciuta autorità del giudice. Quelli che non capivano affatto si sussurravano fra loro:
      Benissimo, eh?
      Perfettamente.
      La contessa Antonietta cercava Silla con gli occhi. Egli comparve qualche momento dopo, pallido, trasognato. Andò a contemplare la Baiadera di marmo.
      Che le pare di questa musica?
      gli sussurrò a fianco la vocina morbida di donna Antonietta.
      Egli si voltò bruscamente, come sorpreso; credette che la signora gli avesse parlato della statua, e rispose a caso:
      Bellissima!
      Oh, anche Lei! No no, è un orrore. Voglio rifarla io la Sua educazione musicale.
      Antonietta!
      disse donna Giulia. "Mi accompagni un po' di Schumann?


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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