L'avvocato procurava di chetarli con gran gesti, diceva con le mani e il capo che non si spaventassero, che aspettassero. Nepo cedette; ma la contessa ripeteva "oh Dio, oh Dio!" sempre più forte e scoppiò in lagrime.
Ella poteva essere più prudente, padreosservò bruscamente il Mirovich accostandosi alla contessa per sostenerla e farle animo.
Santo Dio benedettosinghiozzava costei. "Questi orrori... di parole!... Dopo pranzo anche!"
Signora miadisse il frate "l'interesse dell'ammalato vuole che si parli chiaro e presto. Io poi ho l'abitudine di dire la verità anche dopo pranzo."
Continui, continui!
esclamò l'avvocato. "Si spieghi presto."
Lo avrei già fatto se il signore e la signora fossero più pazienti. Non intendo dire che si sieno adoperati armi o veleno. Un ragazzo conosce l'apoplessia; nel nostro caso si tratta veramente di apoplessia. Dico
assassinato" perché sono convinto che vi è nell'origine di questo male l'azione violenta d'una persona."
Questo è assurdo!
gridò Nepo.
Lei è assurdo, signor mio belloriprese il frate, battendo le sillabe ad una ad una e guardandolo tra ironico e serio. "Lei è assurdo. Io, per esempio, sono malato di cuore e non Lei, ma le persone che amo possono uccidermi senza veleno né armi."
Dunque Lei dice...
suggerì il Vezza per tagliar corto alla discussione irritante.
Io dicorispose il frate "che l'ammalato fu colpito d'apoplessia durante un'emozione violenta, terribile."
Ma cosa? ma come?
chiese la contessa tutta lagrimosa. "In nome di Dio, come? Non la ci tenga qua sulla corda per tanto tempo!
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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519 |
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