Nepo lo riconobbe subito. Apparteneva a una veste da camera di Marina.
Hum! Non lo conoscodiss'egli guardandolo attentamente.
La signora forse potrebbe dircene qualche cosa. Faccia vedere alla signora.
La contessa, vuol dire? Oh non lo conosce certo. Non è vero, mamma, che di queste cose io m'intendo più di te? Non è vero che se avessi veduti anche una volta sola bottoni simili addosso a qualche persona di casa, adesso riconoscerei questo?
La contessa Fosca ardeva di vederlo e leggeva in pari tempo negli occhi di Nepo un divieto. Non sapeva risolversi.
Oh Dio
diss'ella "questo sì, sei famoso. Ma... in due... ah? Un'occhiata ce la posso dare anch'io, no?"
Figuratirispose Nepo, e le parlò con gli occhi fissi. "To'" diss'egli "guarda pure. È inutile, già." La contessa prese il bottone, si alzò dal canapè, e andò alla finestra dove s'indugiò qualche tempo, toccando quasi colla fronte i vetri, voltando le spalle agli altri che tacevano e aspettavano tutti in piedi, immobili.
Ella si voltò, finalmente, porse il bottone a Nepo, disse al frate, che la guardava col capo chino e le mani sui fianchi:
Niente.
Il frate non parlò né si mosse. La guardava sempre. Osservava come ogni curiosità fosse interamente scomparsa da quel volto mentre la bocca diceva: "Non ho inteso".
Proprio nienteripeté la contessa con voce tranquilla.
Dove fu trovato?
chiese frettolosamente Nepo.
Il frate durò a girar gli occhi, tacendo, sulla contessa che tornava al canapè. Quindi si scosse e rispose a Nepo:
Fu trovato nel pugno chiuso del conte, nel pugno sinistro.
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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519 |
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