Di tempo in tempo Silla fremeva, pronunciava, leggendo, alcune parole; ed ella allora, alitando affannosamente, appuntava l'indice sul manoscritto.
Ti ricordi questo?
le diss'egli una volta. continuando a leggere.
Tutto, tuttorispose. "Leggi qui, leggi forte."
Silla lesse: "Dicevano che rinascerei, che vivrei ancora qui tra queste mura, qui mi vendicherei, qui amerei Renato e sarei amata da lui; dicevano un'altra cosa buia, incomprensibile, indecifrabile; forse il nome ch'egli porterà allora".
E tu non ricordi!
diss'ella dolorosamente.
Egli non la intese, soggiogato dal fascino del manoscritto: tirò via a leggere in silenzio. Un altro passo lo fe' inorridire, lo costrinse ad alzar la voce leggendo:
Allora, allora vorrei rizzarmi sul cataletto e parlare.
E ho parlatodiss'ella "l'altra notte, come se fossi appena uscita dal cataletto; l'ho ferito a morte."
Silla non le badò, continuò a leggere. Giunto alle parole: "Quando nella seconda vita", si vide strappar di mano il manoscritto da Marina, che gli prese poi a due mani la testa, gliela curvò, gliela strinse.
E tu non credevi!
disse. "Ma poi ti ho perdonato perché ti amo, perché Dio, vedi, Dio vuole così; e poi perché anch'io, sulle prime, non ho creduto. Ecco, mi sono inginocchiata qui. Così."
Cadde ginocchioni, appoggiò le braccia e il capo sulla ribalta dello stipo.
E ho pensato, ho pensato, ho cercato nella mia memoria. Niente. Ma poi la fede m'è venuta come un fulmine, ho credutosoggiunse balzando in piedi, mettendo una mano sulla spalla di Silla "e adesso, da pochi giorni, mi ricordo di tutto, di ogni minuzia.
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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519 |
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