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      Non è disceso mai. Oh! cose incredibili. Quando si pensa quella scena, qui in loggia l'anno scorso! A proposito, lo sa che stanotte quando il povero Cesare ebbe l'ultimo attacco, loro due erano insieme?"
      Erano insieme?
      Insieme, insieme! Li ha trovati la Fanny in camera da letto.
      Oh!
      esclamò Steinegge. Gittò via il cappello, rimase a braccia aperte.
      Insiemeriprese il Vezza dopo un breve silenzio. "E in un momento lo hanno saputo tutti."
      Commendatoredisse Nepo dall'altro capo della loggia "vuol favorire?"
      Il commendatore uscì, rientrò pochi minuti dopo.
      Che confusione!
      diss'egli. "Lo sa che partono?"
      Chi?
      rispose Steinegge distratto.
      I Salvador; alle sei. Che vuole? Appena successa la disgrazia, il conte Nepo non ha perso tempo, ha cercato e trovato il testamento ch'è olografo e ha la data di quindici giorni sono. L'ospitale di Novara è erede universale. Per i Salvador ci sarà forse questione, perché c'è ordine all'erede di vender la possessione di Lomellina, onde soddisfare entro due anni le trecentoventimila lire di cui, dice il testatore,
      faccio donazione a mio cugino il conte Nepomuceno Salvador di Venezia". Donna Marina non ha niente. C'è poi una infinità di legati. Cesare si è ricordato di tutti, da gentiluomo, veramente. C'è anche un assegno vitalizio per Lei. Io sono esecutore testamentario. Del resto è ben naturale che i Salvador se ne vadano; non c'è neanche onore, per loro, a restar qui. Il conte avrebbe voluto fare del chiasso, che so io, battersi; ma se n'è lasciato dissuadere subito.


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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519

   





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