Del resto, dottore, supponga che donna Marina abbia subìto sino a stanotte l'influenza di una forte scossa morale, e che adesso, per una ragione o per l'altra, se ne sia liberata: non ammette Lei che dei nervi tanto turbati, quantunque rimessi a posto, vibrino ancora per un po' di tempo? Non ammette che, se la causa del male è distrutta, debba ritenersi improbabile una recidiva?"
Il dottore considerò per qualche tempo Silla, prima di rispondere.
Badi, sadiss'egli "che quand'anche la causa del male fosse distrutta, non ne discenderebbe mica che adesso si potesse impunemente irritare questa donna, i cui nervi, come dice Lei, vibrano ancora tutti: una donna, noti, molto mal disposta inizialmente se ha potuto accogliere certi fantasmi. Ma, domando io se n'è poi liberata?"
Parrebbe di sì
rispose Silla "o almeno c'è qualche ragione di sperarlo. Lei stessa lo dice, intanto."
E ioreplicò il medico "mi perdoni, ne dubito."
Gli altri due lo guardarono silenziosi, aspettando.
Stavo per lasciarladiss'egli "ero già sulla soglia, quando mi richiamò "Dottore, venga qua." Me le avvicino, ella si scopre l'avambraccio sinistro, mi dice: "Vuol vedere delle ferite profonde?". Mi mostra due o tre punture di zanzara e soggiunge: "Si può morire di questo?". Io non capisco, eh; la guardo. "Non crede" dice lei "che un'anima possa passare di lì? Pure le assicuro" dice "che ha cominciato; un pensiero e un segreto ne sono già usciti." Così mi ha detto. Ma facciano grazia, signori, queste parole, nella loro assurdità, non generano il sospetto che sussista sempre la forte preoccupazione morale di cui parlava il signore?
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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519 |
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Marina Silla Silla
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